Alimentazione e parentela nell'età del ferro alpina


INTRODUZIONE E OBIETTIVI

L’alimentazione, spesso confinata sul piano dell’aneddoto o della curiosità, non è da considerare come una semplice somma di alimenti, ma come un complesso di fattori strettamente correlati al sistema economico e sociale.
L'obiettivo di questo post è quello di presentare, in forma sintetica, i risultati della mia tesi di dottorato, che ha avuto come oggetto il sistema alimentare della cultura di Fritzens-Sanzeno (fig. 1), sviluppatasi nell'arco alpino centro-orientale tra il VII sec. a.C. e gli inizi dell'epoca romana (Pisoni 2008; Pisoni 2009; download da http://www.mtsn.tn.it/pubblicazioni; oppure scrivendo una mail a pisoni.gaetano@gmail.com)
             

METODI E RISULTATI

Per ricostruire il sistema alimentare ho intrapreso uno studio interdisciplinare, utilizzando diverse categorie di dati: 1) insediamenti (abitazioni, magazzini, necropoli) 2) utensili da fuoco 3) archeozoologia e paleobotanica

1) Le abitazioni erano quasi sempre piuttosto piccole (40 mq), presumubilmente abitate da unità famigliari, nella cui dispinibilità ricadevano i granai e i magazzini, situati spesso nelle vicinanze, se non addirittuta all'interno della stessa abitazione (fig. 2; Bressanone Zinggen-Rosslauf). La topografia delle deposizioni funerarie (Vadena, Rasun) era organizzata in gruppi distinti, alla cui base, secondo Biba Terzan, c'erano dei vincoli di parentela.
2) Gli utensili in metallo, concentrati nell'abitato di Sanzeno (fig. 3.3), sono poco testimoniati e costituiti in gran parte da spedi per la cottura di carne alla brace. Riguardo alla ceramica, è facile pensare che tazze e scodelle (di piccole dimensioni, con pareti sottili, decorate e talvolta dipinte) fossero destinate al consumo di cibi e bevande, mentre i dolii fossero utilzzati per conservare liquidi o derrate. Al focolare erano forse destinate la teglia (fig. 3.1, il suo utilizzo non è però ancora chiaro, anche se ricorda i testi per cuocere il pane) e, con più probabilità, l'olla. Questa forma, che gli autori antichi indicano come pentola per bollire carni e verdure e per conservare del cibo, è ampiamente diffusa in ambito domestico. Un esemlare proveniente da Tesero Sottopedonda (fig. 3.2), con tracce di esposizione al calore sul fondo piatto e sulla parete, indica come le olle venissero appoggiate a terra, accanto al focolare, che a Tesero, come nella gran parte dei siti atesini, era basso e poco rilevato.
3) Le analisi archeozoologiche relative ai contesti abitativi indicano una netta predominanza dei caprovini sui bovini, mentre bassa è la presenza dei maiali e marginale quella dei selvatici. L'abbattimento, fatta eccezione per il maiale, ucciso una volta raggiunte le dimensioni massime, avveniva generalmente in età adulta, prima che la vecchiaia rendesse le carni inappetibili. Le analisi paleobotaniche indicano una cospicua diffusione di miglio e panico, una buona attestazione di orzo e farro, e, tra le leguminose, di pisello, lenticchia ed ervo; frutta e vegetali selvatici sono sì presenti, ma in modo marginale.
              

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

Analogamente a quanto proposto da Renato Peroni in relazione alla protostoria italiana, penso si possa dire che la cellula costitutiva delle comunità "retiche" doveva essere la famiglia nucleare, che disponeva di un'abitazione, di un posto nella necropoli e, talvolta, di un magazzino. Questi ultimi, sempre di modeste dimensioni, indicano l'assenza di meccanismi di accentramento e di redistribuzione troppo accentuati e una produzione agricola contenuta, tale da limitare la crescita demografica. Questa situazione agricola può essere avvicinata al "modo di produzione domestico" di Marshall Sahlins, proprio delle società senza mercato e senza classi, dove ogni comunità domestica (famiglia) provvede unicamente a soddisfare i propri bisogni, senza preoccuparsi di produrre delle eccedenze.
La varietà e il numero dei grani seminati ricorda da vicino i caratteri dell'agricoltura altomedievale, che Massimo Montanari descrive come poco specializzata, volta prevalentemente all'autoconsumo ed interessata solo in parte alla commercializzazione dei prodotti. Più difficile è cogliere il peso dell'allevamento, che comunque, in base all'età di abbattimento degli animali, poneva un certo interesse nello sfruttamento dei prodotti secondari (forza lavoro, lana, latte e latticini).
Riguardo al comsumo, l'olla si configura come la protagonista della cucina "retica" e come una scelta obbligata dagli alimenti, in quanto unica pentola adatta a bollire carni non più giovani (caprovini e bovini) ed a cuocere in acqua i diversi tipi di cereali. Questi potevano essese cucinati interi oppure in forma di farina, come nel caso della puls di farro della Roma arcaica, costituita da una pappa cotta in acqua e sale, che veniva accompagnata da legumi, formaggi e solo raramente dalla carne (Plinio).

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